Stories
i-nvenzioni letterarie
qualche ittica storia, miei brevi scritti pubblicati sul leggendario newsgroup it.arti.scrivere, una fucina di saltimbanchi della parola, ma soprattutto un gruppo di amici uniti nello *spirito*
- illustrazioni by Ittica

 

La favola dell'alfiere di Armorica

è passata una settimana, è vero. confesso di non averti pensato molto, ma ora che sei qui mi scopro felice. come siamo diversi! tu bianco, solare, splendente; io nera, siderale, fotoassorbente. eppure soffriamo dello stesso malessere: lo fiutavo sai, non ho mica avuto bisogno di leggere le tue poesie per capire.

ci muoviamo di sbieco, cauti come su di una scacchiera; vieni, passiamo di qua: è sicuramente meglio scontrarsi con dei carrellini metallici piuttosto che con delle persone. rondelliamo per i vicoletti in cerca di un posto per pranzare, e si finisce nel ghetto ebreo, chissà perché. ma va bene: prima di tutto il menù della trattoria è splendido, scritto in dialetto locale, poi la situazione atipica stimola la nostra fantasia.

la pancia si riempie, il bicchiere si vuota e si diventa audaci: senti, parliamoci chiaro, tu vuoi? io voglio, freghiamocene e andiamo. andiamoci in quell'isolotto dal profilo perfetto che ci promette un mix lisergico di leggende e fenomeni naturali. carica il tuo zaino di tutto quel che serve: la pipa, un coltello e tutte le più nobili speranze; indossa l'australiana e partiamo. la mia vecchia automobile mi ha promesso di arrivarci, fin là; di più non può, dopo dovremo arrangiarci. ma abbiamo le nostre mappe, ed estro, e intuito: ce la caveremo.

lo spirito lo compreremo in una piccola bottega appena arrivati sulla costa, una signora anzianotta ci servirà gentilmente, tu parlerai (io non conosco la lingua) ed io approverò senz'altro la tua scelta. poi avremo bisogno di un posto per dormire, e qui spenderemo più tempo, ma alla fine so che troveremo quel che avevamo in mente, e -con un po' di fortuna- pioverà.

forse ci stringeremo sotto le coperte, appoggiando la schiena a quegli insoliti cuscini che si usano lì, lieti di scoprire un intreccio di screpolature curiose sul soffitto che ci terrà svegli tutta la notte immaginandovi simboli druidici, indicazioni misteriche e chissà cos'altro. quanta decadenza! troveremo pure dell'essenza di muschio bianco e l'occorrente per preparare il tè; solo un tappeto un po' consumato e lo spiffero freddo dalla finestra, ma niente di che. lì succederà qualcosa d'insolito, potremo finalmente seppellire vessillo e armatura, e l'ordine verrà ristabilito.

poco più tardi sentiremo bussare alla porta: saranno la dea della saggezza e l'erede del divino, seguiti da altri personaggi bizzarri, libertini, ladri, pazzi e visionari, tutti quelli che abbiamo avuto cari finora (come sono giunti fin qua? ah, ma che importa!) li faremo entrare, e non avremo paura -c'è questa sensazione d'onnipotenza- offriremo loro del Calvados, il migliore, brinderemo insieme fino all'alba e per la prima volta dopo anni ci sentiremo liberi e di poco peso, davvero.

il giorno dopo sarà un giorno tutto diverso, ci sarà un sole tiepido, la bassa marea ed un vento umido. e noi, con un golfino in più -ché fa fresco- e il naso all'insù come bimbi al primo giorno di scuola, stupiti, leggeri, curiosi.

by ittica 2001


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