Stories
i-nvenzioni letterarie
qualche ittica storia, miei brevi scritti pubblicati sul leggendario newsgroup it.arti.scrivere, una fucina di saltimbanchi della parola, ma soprattutto un gruppo di amici uniti nello *spirito*
- illustrazioni by Ittica

 

Myra recitava le sue poesie

Myra recitava le sue poesie davanti al muro.
non aveva pubblico: recitava al muro. ogni sera costruiva con cura la sequenza di fonemi e il risultato era sempre di una sconcertante bellezza. declamava i suoi sonetti, ed era brava a farlo: sapeva miscelare parole e pause con estremo senso del ritmo, non sbagliava mai un attacco o una battuta, era sempre a tempo. non so se avesse studiato a lungo la modulazione del tono di voce o se le venisse così naturale, so solo che la gamma di sfumature espressive che riusciva a produrre era infinita: dolcezza, scazzo, entusiasmo, tutto le apparteneva. e potenziava con la mimica: ampi gesti compiuti con le braccia fungevano da amplificatore, ridimensionavano i passaggi banali al minimo indispensabile, esaltavano le frequenze più deboli ove ce n'era bisogno. con quale facilità dirigeva la sua piccola orchestra! scuoteva la testa come una dannata, sapeva muoversi quella stronza, sapeva dare, quando voleva. vomitava periodi interminabili carichi di rabbia, distorsione e adrenalina cui poneva a contrappunto frasi brevissime, d'un minimalismo atroce. incertezze. pernacchie. lacrime.
i suoi erano versi intensi, estremi, addirittura pericolosi, oserei dire. venivano fuori come un liquido denso dalla sua bocca andando a rimbalzare sul muro -bianco, impenetrabile- di fronte, innestando un gioco ipnotico di echi e rientri con cui le piaceva trastullarsi, cozzando sulla superficie idrorepellente della parete per poi tornare ancora a cercare il corpo di lei -come ricordi, come deja vu- che mai si negava a questo straziante loop paranoico. ipnotizzata dalle proprie performances, a volte si spaventava di se stessa: "dove possono portarti le parole?". col cuore che esplodeva in fuochi d'artificio vedeva la realtà sbriciolarsi come un vaso di coccio, tutto si disintegrava sotto i suoi occhi, nel sotterraneo barbaro della ragione.
e continuava a recitare, sola davanti al muro.

by ittica 2002


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