Stories
i-nvenzioni letterarie
qualche ittica storia, miei brevi scritti pubblicati sul leggendario newsgroup it.arti.scrivere, una fucina di saltimbanchi della parola, ma soprattutto un gruppo di amici uniti nello *spirito*
- illustrazioni by Ittica

 

La storia di Bilico, il bambino dalla testa di gomma

Bilico era un bambino né bello né brutto.
era nato a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, in una stagione mista di beatitudine e mestizia. viveva fra un continente e l'altro, pur se piccino nutriva una forte passione per la tecnologia ma allo stesso tempo sentiva denso in sé il richiamo della natura primitiva. le prime due parole che aveva imparato erano "se" e "ma", nel tentativo di dire mamma e Sergio, il nome del suo migliore amico. non andava a scuola come tutti gli altri bambini non perché non fosse intelligente, ma perché non era mai riuscito ad arrivare fino in fondo al viale che lo avrebbe condotto al collegio: si perdeva ogni volta in una delle innumerevoli viuzze laterali per ritrovarsi ora qua ora là, mai nello stesso posto e sempre a metà di ogni dove. succedeva quindi che c'incontravamo per caso e allora lo accompagnavo a spiaggia, quella sulla costa sud, dove c'erano i mulini mossi da un vento caldo e umidiccio. gli piaceva fissare l'orizzonte nel punto in cui mare e cielo si confondono in una tonalità d'azzurro indefinito. lo abbracciavo in silenzio e in quei momenti di misurata intensità capivo che mi voleva bene, anche se non ha mai potuto dirmelo. a modo suo provava ad esprimersi, ma i pensieri rimbalzavano nella sua testa di gomma cozzando uno contro l'altro, si mischiavano fra loro impedendogli di costruire frasi di senso compiuto. inoltre per effetto di cotanto rimbalzello, le cose nella sua mente finivano per rovesciarsi specularmente, in modo da apparirgli opposte a com'erano in realtà. a causa di questo curioso meccanismo Bilico soffriva, ma non abbastanza da poter essere preso sul serio nemmeno da se stesso. non potevo far nulla per lui perché se avessi tentato di schierarmi al suo fianco ne avrebbe avuto a male, proiettando nel suo cervellino di pneumatico un'immagine di me atta a contrastarlo. e poi Bilico sapeva d'essere invulnerabile perché non gli era concesso crescere: era destinato a rimanere un perenne bastardo dalla sorte incompiuta, avrebbe avuto più di mille anni e mille granchi nel cuore, meno di mille baci e mille e non più mille bozzetti urticanti tatuati sul fegato.
io sono morta in una dissolvenza incrociata di misteri e bugie, poco dopo il nostro ultimo incontro. lui talvolta indugia cercandomi con lo sguardo sospeso sul mare, ma non sempre.

by ittica 2003


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